Cristina Gucciarelli

Tozzi. Il figlio in croce


12.00

“Perché fare i figliuoli crocifissi?”, scriveva Federigo Tozzi alla fidanzata, confidandosi, in una lettera del 1907. Ed è dai tempi del giovanile carteggio di Novale che il rispecchiamento cristico, tra esperienze del vissuto quotidiano e filtri culturali, in Tozzi si impone, si fa scrittura: “Poi mi sono sbarbato, con una riga di sangue giù per il collo, che mi faceva assomigliare a un crocefisso di Sano di Pietro”.
Il saggio di Cristina Gucciarelli ripercorre e interroga, muovendosi con fine acribia in tutto l’arco della produzione letteraria tozziana, l’ampia e variegata casistica delle attestazioni e delle ricorrenze, figurali e simboliche, di croci e crocifissi. Ne derivano un’implicante discussione critico-interpretativa e la messa a punto di una personale chiave di lettura dell’autore senese.
Cristologica sofferenza dell’esistere e umane possibilità di salvezza verificate sulla pagina, dunque: da Tre croci alla novella Il crocifisso, dalla “crocettina d’oro consunto” che la madre di Pietro Rosi porta al collo in Con gli occhi chiusi alla spiazzante “cristologia del padre” che è dato cogliere ad apertura del Podere.

Autore: Cristina Gucciarelli

Anno: 2007

Pagine: 144

Isbn: 978-88-7667-330-6

Edizione: 16°

Collana: OperaPrima - Esordi di saggistica letteraria

Numero Collana: 2