Girolamo Gigli

Vocabolario cateriniano


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Il senese Girolamo Gigli (1660-1722), commediografo, poeta, erudito sui generis e cruscante, adirato per l’assenza nel «Vocabolario della Crusca» di esempi di Caterina da Siena (che pure figurava nelle tavole dei citati del «Vocabolario» del 1691), cominciò ad allestire un proprio repertorio di voci della santa, entrando in una polemica sia linguistica che personale con gli altri accademici. Iniziò così a pubblicare a fascicoli, tra Roma e Lucca, il «Vocabolario cateriniano», che in realtà non è un vero e proprio lessico, né è fondato solo su citazioni da Caterina, ma è un’opera anomala per le molteplici fonti (alcune inventate da Gigli stesso), così virulenta da venire proibita e mandata al rogo nel 1717. La stampa restò quindi interrotta all’improvviso, alla voce «Raguardare», e l’autore fu radiato dalla Crusca. Dopo la morte di Gigli, apparve una nuova edizione «del Vocabolario cateriniano», completata fino alla Z, senza data e con un luogo fasullo(«A Manilla nell’Isole Filippine», anziché Lucca), presumibilmente a cura di un altro commediografo senese, Jacopo Angelo Nelli.
Il volume, oltre a un’introduzione in cui si ricostruiscono queste vicende (pp. 11-88), comprende la riproduzione anastatica dei fascicoli del «Vocabolario cateriniano» pubblicati da Gigli nel 1717 (pp. I-CCCXX), una trascrizione dell’edizione di «Manilla» per la parte da «Raguardare» in poi (pp. 93-189) e una serie di apparati (pp. 191-449).

Autore: Girolamo Gigli

Curatore: A cura di Giada Mattarucco. Prefazione di Maria Antonietta Grignani

Anno: 2008

Pagine: 452, CCCXX

Isbn: 978-88-89369-15-9

Collana: Grammatiche e lessici