Narrazioni della crisi


17.00

Il concetto di crisi è indicatore sia di emergenze sia di nodi nevralgici che nella loro complessità generano anche desideri, e quindi utopie. Il volume invita a riflettere sulle diverse narrazioni della crisi tra il Nord e il Sud italiani, partendo dal presupposto che ogni binarismo tra utopia e distopia si origina da una molteplicità di punti di vista, i quali si organizzano nella forma del conflitto o si incontrano in un progetto per il futuro.
Specialmente il passaggio alla seconda Repubblica e al nuovo millennio ha visto l’Italia trasformarsi attraverso numerosi rivolgimenti storici, socio-economici, politici e culturali che ne hanno inevitabilmente plasmato il profilo artistico come “sintomatico” della crisi. Attualmente il vocabolo ha invaso, oltre al campo economico-finanziario, in maniera capillare il piano esistenziale, al punto che ormai riesce difficile immaginare un mondo e una vita senza crisi.
In questo volume si vogliono interrogare nella loro evoluzione temporale e semantica i concetti che si propongono sia come indicatori di crisi in diversi campi del sapere sia come indicatori di modalità propositive per uscirne, sia infine come metalinguaggio che riflette invece sull’ambivalenza dei concetti.
Dalla lettura di questo libro è lecito affermare che le diverse narrazioni italiane della crisi, sintomi di una mutazione in atto a partire dalle avanguardie storiche, non solo fanno leva sull’ambivalenza dei valori generati dalla crisi, ma si collocano quasi tutte in una temporalità di lunga durata rivelando così la natura genealogica e stratificata della loro allarmante attualità.

Sottotitolo: Proposte italiane per il nuovo millennio

Curatore: A cura di Natalie Dupré, Monica Jansen, Srecko Jurisic, Inge Lanslots

Anno: 2016

Pagine: 161

Isbn: 978-88-7667-588-1

Edizione:

Collana: Civiltà italiana

Numero Collana: 14