Giuseppe Stellardi

Gadda: miseria e grandezza della letteratura


20.00

Corre voce che Gadda sia il massimo narratore del nostro Novecento; se schierarsi è facile, interrogarsi sulla sua grandezza impone invece un faticoso chiarimento, che finisce per coinvolgere il senso stesso dell’atto letterario.
Nel caso dell’Ingegnere, molte e diverse sono le posizioni critiche. Ma dopo ogni più vivace e polifonico dibattito, e a dispetto delle immancabili voci dissenzienti, viene sempre il momento in cui un certo modo di vedere e sentire un autore si attesta come dominante. Siamo forse in prossimità di un simile passo per Gadda. Tanto più cruciale, dunque, mettere in rilievo aspetti dell’opera (e più ampiamente della mens) gaddiana che un inevitabile assestamento esegetico potrebbe presto pervenire a minimizzare, o forse neutralizzare del tutto.
Tale è il proposito del libro: avvicinare Gadda in una prospettiva che ne salvaguardi l’originalità, l’unicità ma che contemporaneamente non rifugga dall’esigenza di un’ampia contestualizzazione storica e teorica; e, di pari passo, riaffermare il valore artistico e ideale di un’opera fra le meno facilmente classificabili e canonizzabili del secolo appena trascorso.

Autore: Giuseppe Stellardi

Anno: 2006

Pagine: 184

Isbn: 978-88-7667-208-8

Edizione:

Collana: Strumenti di letteratura italiana

Numero Collana: 19