Osamu Fukushima

An Etymological Dictionary For Reading Boccaccio’s “Filostrato”


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Giovanni Boccaccio (1313 – 1375), che è conosciuto fra gli studenti di letteratura inglese come uno degli autori che maggiormente hanno influenzato Geoffrey Chaucer e William Shakespeare, è considerato uno dei più creativi autori del mondo letterario del Trecento in Italia, dove la superiorità linguistica della lingua latina è ancora persistente. Egli rende il più alto tributo a Dante Alighieri (1265 – 1321) contribuendo con uno dei suoi ultimi lavori e cioè Trattatello in Laude di Dante, poiché Dante è proprio la persona che si è fortemente opposta al dominio del latino sostenendo la maggiore importanza della sua lingua vernacolare, cioè il toscano di quel tempo. Infatti Filostrato, che è una delle prime opere napoletane del Boccaccio, probabilmente nel 1335, è scritto in vernacolo, sebbene, da un punto di vista sintattico, l’ablativo assoluto della lingua latina è molto evidente, come si può ben vedere nella seconda parte dell’opera.
Il titolo Filostrato sembra essere stato inventato proprio da Boccaccio: Filo che viene dal greco phileîn “amare” e strato che deriva dal latino stratus che è il participio passato di sternere “abbandonato”, così che il significato letterale è “un uomo che è abbandonato dall’amore”. Filostrato è considerato un poema narrativo, composto da nove parti con 5704 righe secondo la maniera dell’epica classica e cioè il verso di ottava alessandrina e quindi una riga di sei piedi o dodici sillabe.

Autore: Osamu Fukushima

Anno: 2010

Pagine: 449

Isbn: 978-88-7667-397-9

Edizione:

Collana: Filologia e ordinatori

Numero Collana: 11