Stanislao Nievo e le scritture di viaggio


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Viaggiare e scrivere furono le due grandi passioni di Stanislao Nievo. Lo scrittore friulano inizia a viaggiare molto presto: il piccolo Stanìs, a 28 giorni percorre tra le braccia materne il tragitto da Milano, dov’era nato, a Colloredo di Montalbano, in Friuli, nel mitico castello del prozio Ippolito. Poi i viaggi sono stati tantissimi, sempre animati da una grande curiosità di conoscere e scoprire: Nievo ha visitato oltre 90 paesi, raccontati in più di 700 reportage per varie testate di quotidiani e mensili, stampa specializzata, enciclopedie e poi ancora come tema di racconti, poesie e romanzi. L’occasione di questo volume è quello di tracciare una “storia del viaggiare” nella letteratura: dapprima i racconti di viaggio sono tramandati per tradizione orale, poi attraverso la scrittura; così i racconti sono diventati memoria ed è nata la letteratura di viaggio nelle sue diverse accezioni. Il primo libro? Secondo il parere unanime degli studiosi, il più antico sembra essere l’Epopea di Gilgamesh, che magnifica le gesta dell’eroe protagonista. Dopo questo antichissimo libro, molti autori hanno scritto di viaggi: dai diari dei navigatori ed esploratori a volumi di vario genere, spaziando dalla narrativa alla poesia, dal reportage giornalistico al saggio. Di uno di questi autori, Giovanni Battista Ramusio, parla Giorgio Patrizi che apre gli interventi del volume con Viaggiare per mare e per libri: la tradizione odeporica da Ramusio a Nievo. Seguono interventi sui letterati/viaggiatori: da Abba a Soldati, sino a Ermanno Rea.

Sottotitolo: Atti della Giornata di Studio - 15 aprile 2015, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"

Curatore: a cura di Mariarosa Santiloni

Anno: 2016

Pagine: 87

Isbn: 978-88-7667-579-9

Edizione:

Collana: Quaderni della Rassegna

Numero Collana: 113