Interazioni linguistiche, letterarie e culturali tra l’Italia e i paesi d’oltralpe dal Quattrocento al Novecento


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Dal XV secolo è preponderante, in Italia, la presenza di musicisti provenienti da paesi franco-fiamminghi e d’oltralpe in genere. Il contributo di questi artisti alla cultura della Penisola è ormai noto, così come lo è il fenomeno contrario: la creatività melodica italiana che si combina con il sistema composivo fiammingo, basato sul contrappunto, sull’elaborazione polifonica e sull’artificiosità.
Esiste una sottile continua frequentazione delle culture destinate a diventare il presupposto di un’intera­zione su più piani: letterari, linguistici, sociali e di costume.
I vari capitoli del volume guidano il lettore alla scoperta della commistione di arti e saperi che caratterizza l’Italia e i paesi d’oltralpe a partire dal Quattrocento. Disposti in ordine cronologico e “crescente”, i saggi propongono un progressivo allontanamento, in termini spaziali, dal baricentro del bacino del Mediterra­neo verso orizzonti culturali e letterari, temi, motivi che raccontano di “altre” visioni dell’idea di italianità.
Per poi tornare a riferirsi a un’italianità più tradizionalmente intesa – si potrebbe dire come “punto di partenza”: dalla ripresa della caratterizzazione manzoniana del binomio ragione/sentimento alla rifles­sione sui movimenti migratori e sul corrispondente flusso di coscienza, predominante in autori otto-novecenteschi come De Amicis, Svevo e Pirandello; dal tema dello “sguardo” verso l’Italia nell’esperienza montenegrina di Lazar Tomanovic e in quella italiana di Raffaele La Capria alla lettura della realtà cultu­rale e territoriale della Sardegna in Marcello Fois.

Curatore: A cura di Pasquale Guaragnella, Francesco Luisi, Franco Musarra

Anno: 2016

Pagine: 251

Isbn: 978-88-7667-577-5

Edizione:

Collana: Civiltà italiana

Numero Collana: 11