Philiep Bossier

«Ambasciatore della risa»


27.00

Se è vero che il livello di cultura teatrale costituisce spesso il segno di un apice artistico in un dato periodo della civiltà umana, la ricchissima vicenda del teatro durante il Rinascimento italiano ne è uno degli esempi più illustri.
Il titolo dell’opera indica chiaramente l’oggetto della ricerca nella commedia dell’arte tardocinquecentesca e ne studia l’evoluzione nelle varie corti italiane nonché l’eccezionale compenetrazione di tradizioni popolari e di elementi provenienti dalla cultura accademica e cortigiana. Anche il contrasto tra la tipologia di elementi fissi nella recitazione e la dinamica con la quale il teatro, praticato dalle compagnie di attori itineranti, s’impone nelle varie capitali dello spettacolo rimane un interrogativo stimolante per chi intende approfondire la complicata questione del teatro cinquecentesco.
Infine, la commedia dell’arte costituisce un capitolo obbligatorio nella storia letteraria proprio perché illustra una delle dicotomie che segnano una costante nella storia della civiltà umana: quella tra cultura orale e cultura della scrittura.
Il limitarsi all’analisi di un periodo circoscritto tra il 1545 e il 1590 costituisce una novità rispetto alla tradizione critica; sono queste due date emblematiche di due contesti differenti: il 1545 è l’anno della prima documentazione scritta di un gruppo di attori che si costituisce in compagnia davanti a un notaio; il 1590 rappresenta invece l’inizio di una nuova fase della storia dello spettacolo. Infatti, dopo la definitiva codificazione del sistema teatrale mediceo con le festività del 1589, comincia il vero predominio dell’aspetto musicale sia nell’organizzazione festiva che nella composizione drammaturgica dei testi spettacolari.

Sottotitolo: La commedia dell’arte nel secondo Cinquecento (1545-1590)

Autore: Philiep Bossier

Anno: 2004

Pagine: 408

Isbn: 978-88-7667-155-5

Edizione:

Collana: Documenti d'archivio e di letteratura italiana

Numero Collana: 7